SIAMO AQUILE TRENTINE


                                                             SIAMO AQUILE TRENTINE



 

di Generoso D’Agnese

  «Siamo figli della guerra ma siamo aquile trentine e grazie a questa associazione siamo riusciti a sopravvivere al terrore e all’isolamento. Il 29 gennaio del 1994, giorno della fondazione eravamo in 500 e oggi siamo rimasti in 30 ma per fortuna godiamo di una vita longeva.»

 
  Bruno Palestro, presidente dell’associazione italiana, è un simbolo dell’associazionismo trentino nel Mondo. Nato a Milano da padre italiano e madre bosniaca, tornato a Sarajevo all’età di 18 anni, per oltre 50 anni aveva perso la dimestichezza con la lingua paterna, complice anche il lungo isolamento culturale dall’Italia. Ma non ha mai smesso di lottare per il recupero delle sue radici e oggi rappresenta la memoria storica della piccola comunità italiana all’interno della quale spicca la presenza (in maggioranza) dei trentini.
  «I primi trentini organizzati vennero in Bosnia nel 1882 e il nostro circolo è intitolato all’indimenticabile Rino Zandonai che tanto si prodigò per aiutarci durante l’assedio. Facciamo il possibile con i pochi soldi a disposizione, garantendo corsi di italiano a chi altrimenti non potrebbe permetterselo.»
  Tra i 200 circoli che aderiscono all’Associazione Trentini nel Mondo - nata nel 1957 con finalità di solidarietà - quella bosniaca rappresenta forse la storia più emblematica di una diaspora che nel continente americano ha messo molte radici.
  «Siamo molto orgogliosi  - racconta Andrey José Taffner Fraga, presidente del Circolo  di Rio dos Cedros (Brasile) - del nostro gruppo giovanile Tosarami e della nostra Festa Trentina che  coinvolge più di ventimila persone. Siamo nati nel 1975 e oggi siamo 630 soci, vi è anche il “Gruppo Folkloristico Compagni Trentini”, che attinge alla tradizione natalizia di andare di casa in casa, dalla mezzanotte del 24 dicembre fino al 6 gennaio cantando la storia dei Magi e la nascita di Gesù Cristo.»
«I nostri fiori all’occhiello – aggiunge Sandro Giordani, vicpresidente del circolo Bento Goncalves – sono il Film Festival e la Settimana della Cultura e arte italiana; il nostro piccolo sodalizio diretto da Cleusa Longhi cercherà di ampliare la   penetrazione nel territorio comunale per coinvolgere anche altre comunità italiane.»
Il Circolo di Governador Valadares (nello stato di Minas Gerais in Brasile) collabora, sottolinea il presidente  Carlo Perini,  con la Parrocchia della "Nossa Senhora da Assunção" e con la  Società Dante Alighieri di Belo Horizonte sia per gli eventi culturali che nel recupero delle tradizioni gastronomiche, mentre Sirlei Bertollo ricorda che fu Helena Nora Caldas a fondare nel 1993 il Circolo di Caxias do Sul,  reagendo al proprio disappunto per non poter ottenere la cittadinanza italiana.
  Attivissimi i circoli argentini che vede in prima fila il sodalizio di Zàrate, fondato nel 2004 .
  «Abbiamo partecipato - spiega la segretaria Maria del Carmen Pacher -  a molti convegni giovanili e abbiamo il coro Maddelen y Monte Peller. In questo momento stiamo seguendo un progetto per aiutare una scuola materna in difficoltà economica.»
La presidente Rosario Zampedri di Chajari ricorda che il circolo nacque nel 2000 con l’idea di riscoprire i valori e la cultura trentina in quella che fu la prima colonia italiana della Provincia di Entre Rios, fondata dai trentini nel  1876, mentre la presidente Soledad Calvar spiega che a Chilecito, seconda città più importante della Provincia di La Rioja il circolo nacque nel 1990 ricevendo tanto aiuto dalla Provincia di Trento che ha finanziato gli studi universitari dei discendenti trentini o i pazienti oncologici impossibilitati a curarsi.
«Cerchiamo da anni  - precisa il presidente di Santa Rosa,  Francisco Canepele Domenech, -  di far dialogare i ragazzi del  “gruppo Giovani Trentini Argentina” con altri ragazzi usando i nuovi canali social sui cellulari e pc.»
Salendo verso Nord del continente americano ci si imbatte nei sodalizi messicani di Colonia Manuel Gonzales (nato nel 2004 e guidato dall’attivissima Monica Fadanelli), e in quello di Cordoba Veracruz, presieduta da Jaime Crivelli Espinoza,.
«Siamo nati con 40 soci e la nostra azione più significativa è di tipo sociale, con aiuti concreti ai discendenti trentini che versano in gravi condizioni economiche e di salute, incapaci di poter accedere a una pensione sociale dignitosa.»
  «Il circolo trentino di San Francisco (USA) – spiega il segretario Dan Aspromonte -   vive da quasi 40 anni e attualmente conta 120 soci. L’anno prossimo celebreremo il quarantesimo anniversario unendo ancora più le forze con i sodalizi trentini degli Stati Uniti e del Canada. Il nostro sforzo maggiore consiste nello reintrodurre l’italiano tra i soci di seconda e terza generazione. Il nostro giornalino infatti viene pubblicato in inglese e questo facilita l’associazionismo ma disperde il nostro patrimonio atavico.»
 

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