70esimo anniversario APE Piaggio
W L’APE
Nel
1948 l’ingegnere abruzzese Corradino D’Ascanio progettò l’Ape,
motofurgone
di piccola cilindrata e grande agilità.
foto di Giovanni Dall'Orto |
di
Generoso D’Agnese
Quando
nacque, la Vespa aveva appena compiuto due anni ed era già entrata nel cuore
degli italiani che stavano faticosamente risalendo la china dalle tragedie
della guerra. All’ingegnere abruzzese Corradino D’Ascanio la Piaggio aveva
chiesto un ulteriore sforzo di creatività e il progettista non deluse
l’azienda. Sulla base della Vespa realizzò il primo modello del motofurgone
pensato dalla Piaggio per il trasporto merci. E ovviamente non poté che
trovargli un nome simile: trattandosi di un veicolo da lavoro, non poteva che
pensare alle laboriose api. Era il 1948 e la prima Ape non era altro che una
Vespa attaccata a un rimorchio.
Ben
diversa dai grandi autocarri ancora di chiara derivazione militare o dei
pesanti e lenti motofurgoni, e asosolutamente più comoda dei tricicli a pedali
che nelle città trasportavano la merce.
«Il
moto-furgoncino “Ape” - scrisse all’epoca la rivista Motociclismo - è una macchina modernissima, di costo e
consumi assai limitati, alla portata della più modesta azienda, ma concepita
senza false economie secondo criteri molto razionali, tanto dal punto di vista
funzionale che da quello costruttivo».
Originariamente
presentato nella cilindrata di 98 cc, la Vespa proprio nel 1948 passò a un
motore di 125 cc e quello stesso motore fu scelto per la neonata APE, che del
resto mutuava tutta la parte anteriore dallo scooter fratello.
«Si trattava di colmare una lacuna nei
mezzi di locomozione utilitaria del dopoguerra – spiegò l’ingegnere abruzzese Corradino D’Ascanio - portando sul
mercato un motofurgone di piccola cilindrata, di limitato consumo e di modesto
prezzo di acquisto e di manutenzione, facile alla guida, manovrabile nel più
intenso traffico cittadino, e soprattutto adatto e sollecito e pronto al
trasporto a domicilio della merce acquistata nei negozi».
D’Ascanio,
dopo aver “inventato” il primo elicottero e il primo scooter, ancora una volta
ebbe un’intuizione brillante. L’Ape in pochissimo tempo entrò a far parte del
panorama italiano, contribuendo ad accelerare il ritmo del commercio e delle
attività produttive.
Dopo i primi
miglioramenti, con la versione C la Piaggio regalò ai clienti il primo modello
Ape con cabina chiusa e portiere, offrendo al mercato un minuscolo autocarro
capace di caricare fino a 350 chili. E’ il 1956 e l’Italia sta iniziando a
vivere il suo boom economico. In quegli stessi anni nascerà anche l’APE
calesse, regalando la sua immagine ai fotogrammi dei divi di Hollywood in villeggiatura nelle isole del Mediterraneo.
In Versilia,
a Portofino nelle isole di Capri e Ischia, la sagoma dell’Ape calesse fece rima
con il cinema e la vita mondana, certificando un successo commerciale di
assoluto rilievo.
Con lo
slogan «Ape, il veicolo che vi aiuta a
guadagnare» la Piaggio sfornò nuovi modelli sempre più funzionali per un
tessuto commerciale e artigianale cucito su misura sugli standard di tante
attività italiane. La crescita di queste piccole aziende andò di pari passo con
la crescita dei modelli Ape. Nel 1966 debuttò così l’APE MP, la cui cabina
ofriva al conducente una migliore
abitabilità e un comfort paragonabile ai furgoni di tipo automobilistico. Il
motore da 190cc venne installato
posteriormente su una struttura a “slitta”, la trasmissione non era più a
catena ma diretta sulle ruote posteriori con semiassi, bracci oscillanti in
lamiera, molle in gomma ed ammortizzatori idraulici. Nel 1968, con il modello Ape MPV, sull’Ape debuttò anche il
volante offerto in opzione rispetto alla guida a manubrio di tipo
scooteristico.
Un anno dopo
la Piaggio mise in commercio l’Apino, un veicolo commerciale di soli 50cc di
cilindrata. In pratica il primo ciclomotore trasformato in furgone, esentato
dall’obbligo della targa (imposto ai veicoli di cilindrata superiore).
Il 1971
decretò un ulteriore salto di qualità del veicolo commerciale Piaggio. Il
modello APE CAR si pose infatti in concorrenza con gli autocarri leggeri, con
la sua cabina grande, la guida con il volante e il motore a 2 tempi da 220 cc.
Bisogna attendere 11 anni per avere un nuovo modello del motofurgone Piaggio.
Affidato alle mani di Giorgetto Giugiario, l’Ape TM si presenta con un design
completamente nuovo: le dimensioni della
cabina, la guida con volante e il cruscotto di tipo automobilistico, le
sospensioni indipendenti a bracci oscillanti, con tamburi freno in lega
leggera, e le ruote da 12 pollici sono
tutti elementi che accentuano le doti di comfort e abitabilità di un veicolo
che avrà un successo planetario e ancora oggi viene prodotto per una clientela
affezionata alle sue caratteristiche robuste.
Il 1984 vide
nascere un altro primato in casa Piaggio. Il primo Ape con motore a gasolio venne
infatti dotato di un motore Diesel di 422 cc , il più piccolo Diesel a
iniezione diretta del mondo. Due anni dopo, nel 1986, Ape conquisterà invece il
record di portata con la versione Max che
trasporta fino a 9 quintali di merce. Nel 1990 nacque l’Ape
a quattro ruote, destinato a segnare un vero solco con tutta la produzione
antecedente, senza però mai dimenticare le origini. Nel 1994 la ditta di
Pontedera diede infatti vita all’Ape Cross, rivolto ai tanti ragazzi che
volevano utilizzare l’Apino come veicolo alternativo alle due ruote.
Equipaggiato con un roll-bar, e con un comodo e capiente bagagliaio posto
dietro la cabina l’Ape Cross veniva venduto anche con antifurto elettronico e autoradio stereo con
altoparlanti.
Il 2007 ha
visto tornare in auge il mito dell’Ape Calessino, prodotto in soli 999 pezzi
numerati mentre il 2010 vede esordire la versione “Electic Lithium”, un mezzo assolutamente pulito, silenzioso e versatile, che
unisce alle doti di praticità, eleganza e maneggevolezza. Dieci anni dopo, nel
2017 la gamma Ape si rinnova offrendosi
al mercato con le nuove versioni Euro 4 di Ape Classic e Ape
Calessino per alimentare un mito entrato nell’immaginario mondiale.
Dal 1999 Ape
è prodotto anche nello stabilimento indiano di Piaggio Vehicles Private Limited
(controllata al 100% dal Gruppo) a Baramati, nello Stato del Maharashtra. Ogni
anno 200.000 veicoli escono da questi
stabilimenti, alimentando un successo senza confini geografici: città, campagna,
mare, montagna, Europa, Asia, America e Africa. Sia che esso si chiami "biròcc"(nelle
valli del Piemonte, "La lapa" (in Sicilia) oppure "'O
trerròte" (in Campania) l’Ape continua ad essere un fedele compagno di
lavoro che ha unito prima l’Italia e poi milioni di piccoli imprenditori
entrando nel cuore dei loro proprietari.
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