LA PICCOLA GRANDE ISOLA ABRUZZESE NEL RIO GRANDE DO SUL
La piccola grande isola
abruzzese
nel Rio Grande do Sul
di Generoso D’Agnese
Clima temperato, con
catene montuose e chilometri di costa atlantica: sono questi i tratti salient
del Rio Grande do Sul, lo stato piú meridionale del Brasile. Uno stato
che conta moltissimi immigrati provenienti dal Veneto e una nutrita comunità
originaria della Calabria, reunite in tante
tante grandi realtà associative. Nel grande mare della comunità veneta
spicca però una piccolo Isola con I colori bianco, verde e azzurro, del
gonfalone abruzzese. Si tratta dell’associazione abruzzese del Rio Grande do
Sul, arrivata sulla scena da un decennio.
«Nello stato ci sono
prevalentemente veneti e calabresi - spiega Maria Cristina Liberatore, presidente
dell'Associazione - e io stessa sono sposata con Angelo Prando, i cui nonni sono venuti in Brasile
nel 1899 partendo da Montecchio di Crosara (Verona). Una famiglia numerosa la
loro, composta da 12 figli, che hanno fatto crescere il Rio Grande do Sul,
la cui lingua ufficiosa è il “talian”, un miscuglio di veneto e brasiliano.»
Maria Cristina è arrivata a Porto Alegre
(capitale dello Stato) nel 1953 all'età di sette
anni, quando il padre calzolaio, fu richiamato da suo cognato missionario
scalabriniano, due anni prima.
«Mio padre Umberto
Liberatore era di Castel di Sangro (AQ) e mia madre Assunta Ciotola di Ateleta
(AQ). Quando
arrivarono in questa terra non trovarono nessun altro italiano ad accoglierli e
rimasero nel Rio Grande do Sul per il clima molto simile a quello lasciato in
Abruzzo. Mio padre si adattò facilmente mentre mia madre visse per anni con la
nostalgia. Abbiamo avuto un grande aiuto dai sacerdoti scalabriniani e dai
missionari di Domenica Guanella. Mio padre ha lavorato come calzolaio per tutta
la vita, fino a 81 anni, diventando un punto di riferimento per le nuove
generazioni. Oggi nella città di Porto
Alegre e nei dintorni ci sono 78 famiglie abruzzesi, tutte socie del nostro
sodalizio nato nel 2004 grazie all’entusiasmo di mia figlia Mirella, dopo un viaggio in
Argentina ospite di un'associazione di giovani abruzzesi. Alla presidenza per ora ci siamo alternate io e Teresina Mammarella, originaria di
Bucchianico.»
Anche la famiglia di
Teresina Mammarella arrivò nel 1951, ma partendo da Bucchianico, piccolo centro
vicino a Chieti. Il padre Antonio e la mamma Erina partirono con I tre figli Luigi,
Franco e Gemma, rispettivamente di sette, sei e un anno mentre in Brasile sono nati Teresina, Agostinho e
Bernardete.
«Mio padre Antonio – spiega Teresina – rispose all’invito
del fratello e decise di trovare una vita migliore dopo le tragedie belliche
che avevano distrutto gran parte della provincia di Chieti.»
Sposata con un tedesco, Teresina
conta nel direttivo dell’associazione il figlio Gustavo Mammarella Dahmer che
partecipa annualmente agli incontri dei Giovani Abruzzesi nel Mondo insieme a
Mirella Prando e a Stefania Liberatore nipote di Maria Cristina .
«Io e Teresina - precisa
Maria Cristina Liberatore - siamo insegnanti d'italiano e tra una lezione e
l’altra cerchiamo di promuovere i legami con la nostra Regione. Nel
settembre 2016 abbiamo portato in Abruzzo 12 turisti italo-brasiliani (alcune
di origini abruzzesi), facenti parte dell’UFRGS- Università Federale del Rio
Grande do Sul), dove coordino il gruppo per la Lingua e Cultura Italiana. Il
nostro scopo e quello di mantenere viva la storia delle nostre origini e stiamo
incentivando i nostri giovani a riscoprire e amare la nostra regione. Lo
facciamo unendo tradizioni (feste, canti e gastronomia tipiche) ai corsi di
lingua, inviando i ragazzi agli stages in regione e stringendo rapporti con i
giovani di altre associazioni regionali sparse nel Mondo.»
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