LA SICILIA DI SANTA FE DE LA VERA CRUZ


Giuliano Ovando Salemi
LA SICILIA DI SANTA FE DE LA VERA CRUZ

di Generoso D'Agnese
 
 
Il ministro degli Esteri argentino Jorge Faurie l’ha definita una provincia “tra le più italiane dell’Argentina” e non a torto. E’ facile individuare infatti i segni di italianità in questo angolo di Argentina addossato all’Uruguay. Le insegne di Enel e Trevi sono facili da vedere e sono tante le piccole industrie che portano un nome italiano.
Altrettanto facile individare i tanti cognomi italiani che abitano la città di Santa Fe de la Vera Cruz che con i suoi 550 mila abitanti risulta essere la nona città argentina per numero di popolazione. E tra essi vi è il professore Giuliano Ovando Salemi,  vero e proprio punto di riferimento per la musica e i siciliani che vivono questa metropoli adagiata sulle rive del Paranà
“I miei nonni arrivarono da Rosolini dopo il matrimonio e la mia passione per l’Italia è nata ascoltando i loro racconti e vivendo quotidianamente le loro tradizioni. Io mi sento a tutti gli effetti un italo-argentino”.
Giuliano Ovando Salemi, quaranta anni sposato e padre di Giuliana, segretario generale del Circolo Siciliano di Santa Fe dopo esserne stato anche presidente per sei anni, pur se giovane, rappresenta una punta di diamante dell’associazionismo della Trinacria in Argentina e si sente italo-argentino anche se nato a Santa Fe da genitori italo-argentini.
 
“Quando decidemmo di dare vita alla nostra associazione lo facemmo per rimanere collegati strategicamente a un impegno fattivo con il sistema italiano. Non volevamo rimanere alle solite feste gastronomiche.  Ora parliamo di una nuova generazione, in particolare del pensiero, ci stiamo aprendo un po', dando potere ai giovani. Il mondo gira e c'è un processo di sviluppo dinamico con cui noi, come associazione di immigrati, dobbiamo sintonizzarci. Questo deve essere fatto cercando di collegare strategicamente ognuno con la sua realtà, nel suo posto geografico, vedendo cosa può essere fornito.”
Direttore d’Orchestra, Giuliano Ovando Salemi, insegna in numerose formazioni bandistiche nei comuni di Hughes, Franck, Chabàs e Felicia e nel 2014 ha fondato
 una scuola d'arte e mestieri comunale che oggi conta 1241 alunni. Presidente della Giuria del festival e internazionale di San Giovanni La Punta, insignito per meriti artistici  in Australia, nel 2017 ha ricevuto con una punta di commozione il  Premio “Il Carrubo d’Oro” conferitogli a Rosolini per il suo grande impegno sociale a favore degli emigrati in Argentina.
 
“La nostra sfida come associazione – sottolinea Giuliano -  è l’apertura a persone che appartengono ad altre realtà oltre a quelle siciliane e agli argentini appassionati della cultura  italiana. Per otto anni abbiamo abbiamo lavorato a un progetto trasversale tra la regione di Santa Fe e l’Italia. Il nostro direttivo è formato da  giovani di seconda e  terza generazione e grazie alla sapiente guida della presidente Myriam Favaccio  vogliamo rinnovare il legame con le istituzioni italiane, incoraggiati anche dai soci storici del sodalizio che in noi vedono il futuro dei sodalizi nati ormai tanti anni fa e divenuti per certi versi datati.”

 
L’avventura associativa siciliana, nella città fondata sul fiume Paranà da Juan de Garay nel 1573, nacque grazie all’impegno di Giuliano Ovando Salemi (presidente dal 2011 al 2017), Salvador Novello, Enrique Lamagni Aprile, Teresa Muscolino, Juan Salemi, Hugo Oddo, Liria Vianco, Juan Libra, e attualmente il sodalizio conta 187 soci attivi e 75 famiglie iscritte.  
 
“Nel 2017 il Circolo siciliano di Santa Fe, dando seguito ai progetti progetti al Congresso internazionale di Catania del 2011,  ha creato un corridoio culturale strategico con i Rosolinesi di Siracusa, gli Avolesi, i Ragusani, i Riesi nel Mondo, Amici dela Siclia, Fondazione Prospero Incrocetta della Cina. In pochi anni si è creata una forte sinergia tra queste istituzioni culturali con tante promozioni di sviluppo turistico e socio-culturale.”

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