IN VIAGGIO CON L’ARTE : Sally Sade Lattanzi: La cilena con la passione per i murales

                                                   IN VIAGGIO CON L’ARTE

                               Sally Sade Lattanzi: l’artista italo-cilena   con la passione per i murales

di Generoso D'Agnese e Laura Napoletano



 


 

  È  nata a Coyhaique, capitale della Patagonia cilena. Le sue origini sono di Pescina, paese della Marsica che vanta tra i suoi figli anche il cardinale Giulio Mazzarino e lo scrittore Ignazio Silone. Nel DNA del sangue di Sally Sade Lattanzi scorre però soprattutto tanta voglia di viaggiare e di realizzare la propria arte mentre  la sua casa, da alcuni anni è proprio il Mondo. O dove le permettono di realizzare i suoi murales.


 

   «Nel 2014 decisi di viaggiare nei paesi del Sudamerica. Mi è sempre piaciuto disegnare, pertanto era normale per me andare in giro con un quaderno da disegno ma durante il mio girovagare  ho scoperto i murales. Da quel momento ho cominciato a lavorare e a coltivare quest´arte. Ho sempre mantenuto i contatti con i parenti italiani e  nel 2017 il viaggio in Italia è coinciso con il mio primo lavoro artistico nella Penisola.   Ho sempre avuto la passione del disegno, fin da piccola. Solo viaggiando ho però scoperto il fascino dei murales. É un Arte bellissima   perché ha una dimensione maggiore a quella di un quadro e non è come un oggetto ma è, più spaziale e più architettonica. Inoltre mi permette di dipingere per strada. L´Arte esce dalle gallerie per arrivare a tutti di maniera gratuita,  viene fatta solo per passione, ma anche per scompigliare le regole prestabilite dell’arte.  Per cui ora vivo progettando nuovi luoghi in cui poter dipingere le mie opere».   


 

   Laureatasi nel 2013 in architettura alla Pontificia Universidad Catòlica de Valparaíso (Cile),   Sally aveva in effetti deciso di partire con uno zaino pieno di quaderni di disegno alla volta dell’Argentina, per poi arrivare fino in Uruguay.   Un ragazzo  che la osservava mentre dipingeva per strada, le chiese se voleva disegnare un murale sulla facciata della pescheria dove lavorava. Da quel giorno, iniziò una carriera che ha portato Sally in altri cinque paesi dell’America Latina e poi in Europa, ed in particolare in Germania e in Italia. 


 

   «In questo mondo globalizzato è importantissimo mantenere le tradizioni. Le tradizioni costruiscono   la nostra identità e ci rende unici. La cultura italiana è  ricchissima perché esprime forza e vivacità in ogni cosa che fa. Cultura anche dare importanza alla famiglia come nucleo in cui si mantengono non solo i legami ma anche le tradizioni legate al cibo. La cucina rappresenta un legame speciale   perché è un esempio di come le cose   fatte con passione e trasmesse con lo stesso amore, stando attenti   alla bellezza dei dettagli, possano essere tramandate come forma d’arte. Tutta l’ Italia è sinonimo di Arte, e l´Arte e quello che rende vivo il mio cuore».

 

 


 

   In sette anni, Sally ha dipinto oltre sessanta murali, il più lungo è lungo 24 metri e alto 4 metri   e si trova a Casali d’Aschi (una frazione del paese Gioia dei Marsi), il più alto è di 10 metri e lungo   5 e si trova a Rosario, in Argentina. Di questi murali, sei sono stati dipinti in Italia ed uno in Germania, tutti gli altri sono sparsi per l’America Latina. Nella capitale cilena la giovane artista ha dovuto  invece superare una delle sfide più difficili del suo percorso.


 

    «Nel centro di Santiago, in Piazza Italia, dove i cileni si riuniscono per celebrare o protestare, stavo dipingendo un murale che raffigurava la violenza verso i dimostranti. Mentre dipingevo, la polizia lanciava granate lacrimogene verso di me, mentre sparavano proiettili di gomma tutt’intorno. Appena si apriva uno spiraglio, tornavo a dipingere e di nuovo a scappare. Dopo 10 giorni la polizia ha cancellato il murale».  


 

   Socia del  Consiglio regionale degli Abruzzesi nel Mondo, Sally è fierissima dei suo legami con l’Italia. Al di là degli impegni professionali, l’artista della Patagonia torna spesso in Italia pur vantando anche la propria fierezza cilena. Sally ha  visitato l’Abruzzo almeno 10 volte per lavoro e per incontrare parenti a Pescina (il paese nativo della madre) nel quale ha anche  lasciato un murale.

 
«Io mi sento italo-cilena per due cose molto importanti:  la prima è l´educazione che mia ha dato mamma e che io vedo nella mia crescita. Mi ha reso diversa dai miei compagni cileni nel senso di certi modi e abitudini che riconosco più italiane. Il parlare veloce, gesticolare molto, essere tanto dinamica e soprattutto, nel senso artistico, avere una visione molto perfezionista e elevata dell´arte perché da piccola ho avuto la fortuna di poter vedere e apprezzare la bellezza dell´arte italiana. La seconda cosa é l´importanza della lingua.
 
Mamma ci ha insegnato l’italiano da piccoli, quindi il mio cervello parla spagnolo e italiano come se avessi due lingue native. Quando sento parlare italiano non faccio una traduzione per capirlo,  mi viene spontaneo come se stessi ascoltando lo spagnolo».

 

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