DANIELA PUGLIELLI: UN MARKETING DI EMOZIONI
UN MARKETING DI EMOZIONI
di Laura Napoletano
Un grande talento per la musica e un grande amore per la
promozione dell'Italia negli Stati Uniti. Oltre all'affetto per la sua terra e
per le tradizioni. Sono questi i confini che delimitano il percorso umano e
professionale di Daniela Puglielli, vera e propria istituzione nella promozione
degli eventi tra New York, New Jersey e Boston.
"L'arrivo in America è legato a nonna Cora. Lei era di
origini italiane (Trivento nel Molise) ma nacque a Oklahoma City nel 1896. Ha vissuto vari anni
anche in Italia e io ho assorbito da lei
l'amore per l'America."
Nata a Caramanico Terme (Pescara), Daniela ha seguito una
formazione di studi musicali. Sposata con un ingegnere, si è trasferita nel 1996 in America, nel New Jersey, divenendo nel
2008 cittadina americana.
" A 26 anni, con tanti sogni e voglia di fare, cercavo una
grande sfida. Siamo partiti pensando di
“trasferirci” solo per un paio d’anni e tornare, magari in Abruzzo. Il
trasferimento dura ancora oggi, 18 anni dopo! In America, tutto ci è sembrato
magnifico sin da subito: l’allegra disponibilità delle persone, le grandi case
del New Jersey e l’elegante architettura di Boston, le ricche ed abbondanti
pietanze, il caleidoscopio di culture, sapori, opportunità. Non so più se fosse
la gioventù, il condividere con mio marito un’opportunità tanto fortunata o
l’emozione di calcare orme già percorse: a noi è andata bene così. L’avvio è
stato subito positivo: mentre mio marito lavorava, ho studiato meglio la lingua
ed ho conseguito la laurea in Italia, perfezionando i miei studi. Quasi subito
è arrivato il nostro primo bambino, e
dopo quasi 10 anni è nata la seconda figlia. Viviamo vicino Boston, dove
risiedono tanti corregionali e dove alcuni dei miei familiari hanno vissuto
tanto tempo fa. "
Agente
di pubbliche relazioni, Daniela ha rappresentato in America oltre 60 società
(tra le altre, le regioni Marche e
Lombardia, il MIT, la New York University) dopo alcuni anni come direttore di
un'organizzazione culturale nel New Jersey. Nel 2001 ha fondato la Accent
Public Relations rappresentando tra gli altri, aziende del calibro di Chrysler
e personaggi come i sindaci di New York Rudy Giuliani e Michael Bloomberg.
"Ho
avuto l’onore di essere direttore di una organizzazione culturale in New Jersey
per diversi anni. Ciò mi ha aiutato a rimanere in contatto le comunità
italiane, università e con l’Istituto Italiano di Cultura, che si sforza di
mantenere “moderna” e attuale l’immagine dell’Italia in America. Infatti, ciò
che ho notato in molte associazioni e gruppi è che spesso si rimane come
“cristallizzati” in un determinato periodo e persino in certi regionalismi. Le
persone trasferitesi negli anni ‘50 serbano un certo tipo di tradizioni e
immagini dell’Italia, diverse dall’ondata degli anni ’70 , ’80 e così via.
Cerco, nel mio piccolo e nell’ambito delle mie amicizie, di mantenere uno
scambio osmotico vivo con l’Italia attuale ma una cosa è certa: la cultura
italo-americana è profondamente diversa
da quella italiana."
Nonostante
l'attivismo professionale e associazionistico in favore dell'Italia, Daniela ha difficoltà a identificarsi come
identità nazionale.
"In
Italia mi dicono che sono Americana. In America mi dicono che sono italiana.
Secondo me l’importante è essere un buon essere umano, da qualsiasi parte del
mondo. Di sicuro Italiani si nasce e Americani si diventa. Non riuscirei ad
immaginare un futuro senza l’Italia o l’italianità. Il trasporto, l’orgoglio
per tante cose belle del nostro Paese, il pathos per tante vicende belle e meno
belle è sempre molto più forte per
l’Italia che per gli Stati Uniti che pure ci hanno accolto così bene. E` un po’
come il sugo che fa tua Madre, rispetto a quello che cucini tu o qualsiasi
altra persona: per qualche strano motivo, quello della Mamma sempre più buon.
Un legame forte e forse inspiegabile che forse un giorno porterà i nostri figli
a trasferirsi di nuovo in Italia."
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