Angela Page Conti: IL FILO DELLA MEMORIA PARTIGIANA
IL FILO DELLA MEMORIA PARTIGIANA
LA PRODUTTRICE ANGELA
PAGE CONTI NELLA TERRA DEI SUOI AVI PER RACCONTARE LA NASCITA DELLA GUERRA
PARTIGIANA E DI LIBERAZIONE
Vincent Scarza e Angela Page Conti |
di Generoso D’Agnese
da sin: dottoressa Nicole Edeiken, Vincent Scarza e Angela Page Conti |
25 aprile 1945. Le ultime forze
nazifasciste lasciano Milano e per tentare un’improbabile ritirata. Ancora
qualche giorno e tutta l’Italia sarebbe stata liberata dalla morsa
dell’occupazione tedesca e dalla sanguinosa guerra civile che era iniziata, di
fatto, dopo alcune ore dall’armistizio dell’8 settembre 1943.
Oggi, a distanza di 73 anni,
l’Italia celebra come sempre la festa della liberazione ma in pochi si
fermeranno a riflettere sui primi passi di quella lunga sanguinosa risalita
della Penisola delle forze alleate aiutate dai gruppi partigiani. Il primo atto
di questa terribile guerra civile si combattè di fatto in Abruzzo, in quegli
otto mesi che segnarono la linea del fronte sul fiume Sangro e che vide
contrapposti i paracudisti di Kesselring e l’ala canadese e indiana delle forze
alleate. Otto mesi di sanguinosi scontri che si incentrarono sulla conquista di
Ortona, destinata a diventare la Stalingrado italiana.
E saranno proprio i primi passi
di quella guerra civile il fulcro di un film che Angela Page sta studiando a
tavolino dopo aver perlustrato, nei mesi precedenti, il territorio che vide
nascere le prima formazioni partigiane organizzate e quella Brigata Majella che
per prima entrò nella città di Bologna liberata dai nazifascisti.
Per farlo, Angela Page è volata
dalla Florida in Abruzzo e si è fermata a Carunchio, paese d’origine dei propri
avi, dove il fronte passò per alcuni giorni lasciando la sua triste scia di
morte e distruzione.
Il nonno di Angela, Enrico Conti era nato nella Little Italy di
New York, ma era stato portato a Carunchio da bambino dove era rimasto fino all’età
di 16 anni. Una volta tornato a New York, aveva aperto una bottega da barbiere
nello scantinato del palazzo Rca. Angela, da bambina, rimase affascinata dalle
storie che il nonno raccontava sul suo paese d’origine e in questi racconti la
guerra spesso era spesso protagonista. Nel paese avito, che nei racconti del
nonno prese il nome da “carunca”
(aratro), Angela Page vi è arrivata in visita solo nel 1978, assieme al primo
marito Larry Gurwin (giornalista ed autore del libro “L’affare Calvi”). Gli
anni seguenti però furono burrascosi per la produttrice e la portarono a Hong
Kong: Divorziata da Larry, Angela sposò il danese Knud Mølgaard dalla cui
unione nacque il figlio Luis.
Il percorso professionale ha
visto Angela lavorare nella sede di New York City di TV Globo, studiare alla London School of Economics, girare come manager l’ Europa mediterranea e
America latina per una banca danese, trasferirsi a Copenaghen e infine, dopo 15
anni in giro per il mondo, tornare negli Stati Uniti, prima in Arizona, poi a Washington.
Oggi Angela fa la spola tra California e Florida. «Verso
la fine degli anni ’90 – racconta con ironia la produttrice - avevo accumulato
una lista di mariti pari alla metà di quelli di Liz Taylor». Attrice televisiva
e cinematografica, regista teatrale, produttrice, scrittrice di libri e
cantante Jazz, Angela da pochi mesi ha abbandonato tutte le attività nel campo
della finanza (ha lavorato anche per Microsoft e Honeywell) per dedicarsi alla
produzione del suo nuovo film “Dish of the Gods”, basato sulla vita dei
carunchiesi durante la seconda guerra mondiale. E per riannodare quel filo
sottile che unisce una manager italo-americana alle sue radici italiane e a quei primi fatti tragici che portarono
alla Liberazione d’Italia.
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