Pina D'Agostino, manager dei brevetti
PINA E I SUOI BREVETTI
di Dom Serafini
Una storia a buon fine simile a quelle che abbiamo letto molte volte in questa rubrica. Giuseppina “Pina” D’Agostino è nata a Toronto, dove suo padre Sergio era immigrato nel 1964 e aveva sposato quattro anni dopo Giovanna Di Cristoforo, anche lei immigrata nel 1964. Poi nel 1979 la famiglia per la nostalgia dell’Abruzzo era tornata nella loro nativa Bagnaturo con, a seguito, la figlia Pina di sei anni e il figlio Ernest, di cinque.
La “pausa” abruzzese è però durata solo sei anni e quindi la famiglia è rientrata a Toronto per una seconda “nuova vita” dalla quale Pina ha ricavato una cattedra all’Università di Osgoode, dopo il master in giurisprudenza all’Università di Oxford e il dottorato a Cambridge. Pina, ora professoressa D’Agostino, si è specializzata sul diritto d’autore ed è un’affermata ricercatrice sulle leggi che hanno trasformato il diritto d’autore per l’era digitale.
«C’è tanta confusione – spiega la prof - tanti confondono le parole di brevetto, diritto d’autore e marchi. Ora nell’era dell’intelligenza artificiale, si creeranno ulteriori problemi». La prof però non sembra preoccupata dei furti delle proprietà intellettuali da parte dei cinesi. «Il sistema cinese sta cambiando - afferma -. Ogni anno insegno a una delegazione di giudici ed esperti cinesi che sono interessati a tutelare i diritti della proprietà intellettuale e a rispettare le regole nel mondo». Non è chiaro se il fatto che a Toronto il padre abbia lavorato come riparatore di televisori abbia influenzato la scelta professionale di Pina, anche perché in seguito papà Sergio (deceduto nel 2017 a 69 anni) aveva invece aperto un negozio di ceramiche importate dall’Italia. Durante la “pausa” abruzzese Pina ha vissuto prima a Bagnaturo, poi a Silvi Paese. Pausa che si è poi allungata durante il periodo trascorso in Inghilterra.
«L’Abruzzo è il mio posto preferito al mondo. Quando studiavo a Oxford tornavo ogni mese con Ryanair con scalo a Pescara. Adesso dal Canada torno ogni estate», conclude.
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