SILVIO Caroli: l'Archeologo del Pentagramma

L’ARCHEOLOGO DEL PENTAGRAMMA

 di Generoso D'Agnese



 

 Silvio Caroli alla conquista dell’America di Generoso D’Agnese Cinque righe e una chiave di violino. A Silvio Caroli basta un foglio pentagrammato per iniziare a trasformare la sua giornata in un progetto di suoni da elaborare sul suo amato pianoforte. E per dare corpo al proprio sogno, il giovane musicista si è trasferito nel 2019 a Londra per prepararsi a un ulteriore salto in direzione Stati Uniti. Pianista e insegnante, Silvio Caroli fino a tre anni fa lavorava in un piccolo comune della provincia di Lecce e per poi cogliere l’occasione datagli dalle vittorie ai premi internazionali “Online Quebec Music Competition” (Canada) e “ San Francisco International Innovative Music Competition”. In quello stesso periodo il musicista ha iniziato a collaborare con la società americana “Musicnotes.com” di Madison (Wisconsin) e tanto è bastato per fare le valigie in direzione Gran Bretagna. Nel 2018 sono stato invitato in Repubblica Dominicana a tenere delle lezioni sul pianoforte e la musica jazz. Lavorai nel Conservatorio di Santo Domingo, nell’Universidad Autónoma de Santo Domingo e nella Academia de Música de Patricia Logroño (una mia cara amica). Fu un’esperienza molto bella insegnare musica in una lingua che già conoscevo, ma che non avevo mai usato nell’insegnamento, e confrontarsi con un sistema di educazione musicale relativamente molto giovane, rispetto a quelli europei. È stato un gran piacere, ed anche un immenso onore, aver dato il mio piccolo e modesto contributo alle nuove generazioni di musicisti del posto. Poco dopo Silvio Caroli accetto di fare i colloqui come insegnante di pianoforte in un paio di scuole private londinesi e vinse la selezione, partendo poco dopo alla volta della metropoli britannica. “Ci sono volute alcune settimane per ambientarmi a Londra. La città è bellissima, ricca di cultura, di stimoli e di opportunità, ma è allo stesso tempo una città impegnativa, con dei ritmi di vita stressanti ai quali non ero abituato. Il tempo libero è poco perché qui si corre sempre. Nonostante questo, non ho fatto troppa fatica a trovare un equilibrio, anche perché, per fortuna, mi sono trovato benissimo fin da subito ad insegnare in un’altra lingua e a lavorare con studenti di varie nazionalità ed etnie”. 

 


Arrivato a Londra giusto qualche mese prima che scoppiasse la pandemia, Silvio Caroli ha legato subito con gli altri italiani con i quali tuttora condivide delle belle giornate e serate insieme. Londra ospita ca. 400mila italiani ed è facile quindi poter incontrare altri connazionali per stringere amicizia o condividere progetti professionali. “Londra è una città terribilmente competitiva e la concorrenza proviene da tutte le parti del mondo. È una città dinamica e cosmopolita. I servizi funzionano, esiste un grande rispetto per il prossimo. Ma è anche una città molto cara e per viverci bisogna accettarne le regole e tenerne conto. Si guadagna più che in Italia ma si spende di più. Peraltro io non ho perso la mia italianità, assolutamente no. Soprattutto per quanto riguarda le tradizioni culinarie. Quando posso mi dedico ai fornelli e cerco di preparare qualche piatto italiano: pasta alla carbonara, orecchiette al pomodoro o tagliatelle al ragù. Non è difficile trovare prodotti italiani come la burrata, la ricotta, la mozzarella, l’aceto balsamico e anche vini italiani delle mie parti, quali il Negramaro. Inoltre ho sempre il piacere di andare alla ricerca di ottimi ristoranti e pizzerie italiane. Ce ne sono davvero tanti provenienti da varie regioni italiane. 

 


La vera scommessa, per il musicista leccese, è però appena iniziata. Da quando ha iniziato a scrivere arrangiamenti per la società Musicnotes di Madison, Silvio Caroli ha infatti ricevuto molti apprezzamenti provenienti da varie parti del mondo. Soprattutto per gli arrangiamenti riguardanti la musica italiana: classica e colonne sonore. “Quello che faccio è semplicemente prendere un brano che le persone conoscono, ad esempio il tema principale di “C’era una volta in America” o “Cinema Paradiso”, e adattarlo per vari strumenti: Cello e Pianoforte, Violino e Pianoforte, Piano Solo, ecc. Chi compra questi arrangiamenti spesso sono studenti di musica, o professionisti o semplici amanti della musica che decidono di eseguire quei brani nelle mura domestiche per puro piacere. 

 


 Quando a Londra non sono impegnato a dare lezioni di pianoforte e riesco a trovare il tempo, cerco di arrangiare brani tratti da opere italiane oppure brani di Morricone, Rota, Piovani, o tratti da film italiani quali “il Postino”, la cui colonna sonora fu scritta da Luis Enriquez Bacalov (che si potrebbe considerare mezzo argentino e mezzo italiano). Vorrei tanto diffondere e valorizzare tutti quei gioielli scritti per film italiani che rischiano di finire nel dimenticatoio e nell’oblio. Mi sento quasi come un archeologo che ha appena scoperto qualcosa di unico e vuole valorizzarlo”. Il musicista lavora con Musicnotes grazie a Internet ma è stata solo la pandemia a fermare lo sbarco in terra americana. Grazie anche al lavoro del musicista leccese, Muscinotes può rendere immediatamente fruibili migliaia di arrangiamenti e spartiti, disponibili per essere stampati direttamente da casa, o dal proprio ufficio, senza doversi recare in una libreria musicale, dove tra l’altro difficilmente si incontrano di molti brani degli spartiti o delle versioni così specifiche! 

 


“La musica di Morricone è molto conosciuta e lo dimostra il fatto che tali arrangiamenti raggiungono vari angoli del Mondo: Stati Uniti, Canada, Australia, Svezia, Germania, Regno Unito, ecc. Mi piacerebbe molto pubblicare e far conoscere brani che non si conoscono. Si pensi solo al fatto che Morricone abbia scritto musica per cinquecento film, che di media significa un film al mese”.

Commenti

  1. Complimenti Silvio, per portare in alto il nome dell’Italia.

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