Ennio Marchetti: Gattinaro dei Caraibi

 Ennio Marchetti

Gattinaro dei Caraibi

 

di Generoso D’Agnese

 




 

“Las Terrenas, un piccolo centro sull’Atlantico allora ancora quasi sconosciuto al turismo di massa. Difficile da raggiungere se non dopo un viaggio in auto attraverso l’interno del paese di circa 5 ore dall’aeroporto di Santo Domingo. Mare turchese, spiagge immense, tantissime palme, sole. Era quello che avevo sempre sognato”.

 

 


 
Nato a Gattinara,
famoso centro vinicolo della provincia di Vercelli, al confine tra le risaie del vercellese e la Valsesia, Ennio Marchetti dalla fine degli anni Novanta ha trasformato il suo sogno in realtà e oggi rappresenta un punto di riferimento per gli italiani che vivono nell’isola che fu il primo luogo di sepoltura di Cristoforo Colombo. Ex proprietario di una radio privata, giornalista per la Stampa ed editore, Ennio ha voluto sostituire le brume piemontesi con il sole dei Caraibi ma non ha mai messo da parte le sue passioni e anche nell’isola scoperta dal nostro Colombo ha continuato a coltivare il senso della comunità.


“In questi 25 anni ho sempre cercato di fare qualcosa che fosse anche al servizio della nostra comunità. Agli inizi a Las Terrenas gli unici luoghi italiani erano il bar del Tio Billy e la pizzeria alla Capannina.   La prima associazione che cercò di coinvolgerci fu il CTIM, Comitato Tricolore Italiani nel Mondo ma le spese erano tante e l’iniziativa nufragò in poco tempo.  

 


 Nello scorso decennio ho dato vita al mensile stampato “L’Uovo di Colombo”. Ê stata una esperienza che molti connazionali di qui ricordano ancora con piacere.  Poi, con la diffusione di internet ho creato alcune pubblicazioni e anche una radio web, Radio Tricolore. Trasmettevamo da casa mia e alcuni amici venivano a fare i Dj e gli intrattenitori. Oggi il mio impegno lo riveso nel quotidiano on line “Fatti Nostri”  ma le soddisfazioni più grandi mi sono venute dai miei romanzi : Una Storia Contadina, Radio Crazy, Las Terrenas Goodbye, l’autobiografico Sognavo i Caraibi, poi Rex il medaglione di Aton, scritto a 4 mani con l’amico Vincenzo Odoguardi, quindi Il Segreto di Gregorio, Il Mistero della Torre Scomparsa e Il Signore della Luce.  Alcuni di questi sono stati tradotti anche in spagnolo. Rex, in spagnolo ed inglese”.


Corrispondente consolare dell’ambasciata italiana a Santo Domingo, Ennio Marchetti i suoi libri, molti dei quali  thrillers avvincenti,   le ambienta sia nella    nella Repubblica Dominicana  che in Italia, fissando anche sulla pagine stampate il suo amore viscerale per entrambi i paesi. Amore che riflette, da musicista, anche nei suoi albumi musicali.

“ La mia identità italiana è riflessa spesso nella melodía delle mie canzoni. Mi sento totalmente italiano. Quando un connazionale mi chiede perché, dopo 25 anni nella Repubblica Dominicana, non ho mai desiderato ottenere anche la cittadinanza dominicana, rispondo sempre compunto “Perché io sono italiano, non dominicano. Amo questa terra, con i suoi tanti pro e contro, ho amici dominicani e italiani, ma io sono profondamente italiano. 


 

Qui mantengo strenuamente le mie tradizioni italiane. In particolare quelle che riguardano la cucina. La mia compagna dominicana ha imparato a cucinare all’italiana e uno dei benefici (pochi) dello sviluppo disordinato di Las Terrenas è stato quello di portare in questo angolo della provincia di Samanà i prodotti di casa nostra. Che, nonostante siano cari, cerco di non farmi mancare.





 Con l’Italia i miei legami sono… in internet. Lavoro, ma gli stipendi dominicani non mi permettono di risparmiare e di fare quel viaggio che tanto vorrei compiere. Anche fosse solo per pochi giorni, per rivedere anche quella casa dove sono nato 71 anni fa e per salutare le persone che leggono i miei romanzi, molti dei quali sono ambientati proprio a Gattinara. 

 


Mi piacerebbe fare un concerto con le mie canzoni scritte e incise nella Repubblica Dominicana, come facevo nella mia giovinezza quando ero acclamato e atteso nelle balere locali dove, tre volte alla settimana, facevo ballare la gente, cantando e suonando, con la mia banda di rythm and blues.

 

 

 

 

 

 

 


 

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