GILL MARTINI RYAN Una vita nel segno di Mandela
GILL
MARTINI RYAN
Una
vita nel segno di Mandela
di Generoso D'Agnese
Una
vita a cercare di anticipare i problemi e a creare la giusta atmosfera per una perfetta organizzazione. Da oltre 30
anni la vita di Gill Martini è un continuo stress operativo per far sì che ogni
evento ufficiale proceda nel migliore dei modi. E da oltre 30 anni il suo
lavoro l’ha portata a stretto contatto con i più grandi uomini di potere della
Terra: da Bill Clinton alla Regina Elisabetta, da Fidel Castro alla Regina
Sofia. Iniziando però da quello che lei definisce uno degli uomini più
straordinari della storia contemporanea: Nelson Mandela.
«
Avevo fondato la “ Phambili African Events” che in lingua zulu significa
“andare avanti” ed erano gli anni in cui il Sudafrica aveva
finalmente cestinato l’Apartheid.
A un evento in un centro commerciale di Pretoria avevo invitato anche la
moglie dell’allora presidente Frederik Willem de Klerk e lei suggerì
il mio nome, in occasione dell’organizzazione della cerimonia di liberazione di
Nelson Mandela. Da quel momento, per quattro anni ho affiancato il presidente
nell’organizzazione delle visite istituzionali dei più grandi capi di Stato,
curando tutta la parte non politica di tali viaggi. Mandela era una persona
molto saggia, conscia di essere l’emblema della riconciliazione tra il bianco e
il nero. Ricordo che nei momenti più difficili nell’organizzazione lui mi
ripeteva di calmarmi, di perdonare sempre e non dimenticare mai.”
Nata a Roma ma originaria di Rovere, piccola
frazione del Comune di Rocca di Mezzo (L’Aquila), Giuliana Martini (per tutti “Gill”) ha vissuto direttamente
l’emigrazione nel paese sudafricano.
«Ho
vissuto i primi due anni e mezzo della mia vita in Italia, ma i miei genitori
decisero di trasferirsi a Pretoria, dove uno dei miei
bisnonni viveva da tanto tempo. La comunità Italiana era molto legata e di gran sostegno. Mamma iniziò ad insegnare l'Italiano , e lo fece per
40 anni e in casa mantenevamo le tradizioni Italiane».
Gill
Martini, dopo aver percorso l’iter scolastico e dopo un breve periodo in
Italia, è tornata in Sudafrica per lavorare nel settore del marketing e delle relazioni.
«Nel
corso della mia vita ho girato tutto il mondo e ovunque ho sempre sentito
ammirazione per la cucina, la moda, il design e le bellezze italiane. Per
vendere le sue peculiarità è però
necessaria la collaborazione delle Istituzioni».
Conclusa
l’esperienza con il presidente Mandela, per Giuliana si sono aperte le porte
delle più importanti cerimonie del Paese. Sua ad esempio l’organizzazione del banchetto
di chiusura del Mondiale di Rugby sudafricano e dell’African Nation Cup di
calcio nel 1996 .
«Sono Cattolica credente. La mia
religione è la base dei miei valori. Trasmettere la cultura, la lingua e le tradizioni italiane e' la sfida più grande per un immigrato. E' una cosa che si
deve fare consciamente tutti i giorni e con sforzo. L’immigrato è circondato da
persone che parlano una lingua diversa, hanno tradizioni diversi e molte volte
anche valori diversi per questo e' importantissimo che i nostri figli parlano
l'Italiano, vengo in Italia e sono coinvolti nella comunità italiana nei
paesi dove vivono».
Gill
Martini, mamma di Claudia, Alessia e Michelangelo, oggi è coordina la Thembekile
Mandela Foundation, presieduta da Ndileka Mandela nipote dell’indimenticato Madiba.
“Il Presidente Nelson Mandela usava
molto la parola "RISPETTO" Il
rispetto e' fondamentale in qualsiasi dialogo. Tra genitori, tra figli e
genitori. Tra politici, che se ci fosse più rispetto il loro dialogo produrrebbe
dei risultati positivi in miglior tempi. Se ci fosse più rispetto tra donne e
uomini forse non ci sarebbe questo orribile flagello di femminicidio. Se noi
rispettassimo noi stessi il nostro corpo forse ci sarebbero meno drogati. Non
rispettiamo più l'ambiente, la natura, gli animali, stiamo distruggendo il
nostro mondo, le nostre persone indigene, le nostre famiglie e i nostri popoli
perche non c'è rispetto.
»
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