Francesco Panetta: Il prof di Valparaiso con gli occhi lucani
Il prof con gli occhi lucani
Francesco Panetta ha scelto Valparaiso
per trasmettere il suo amore per l’Italia ai suoi studenti
di Generoso D’Agnese
“Vivere all'estero è una scelta di vita che rifarei mille volte perché mi ha permesso di poter esprimere a 360 gradi il mio potenziale come persona e come lavoratore in un ambiente lavorativo più attivo rispetto a quello italiano. Vivere in un posto è senza dubbio diverso dal viaggiare per qualche settimana. Si impara a vedere il mondo con occhi diversi, a ampliare gli orizzonti distruggendo e costruendo di volta in volta visioni che l' ambiente culturale ci impone semplicemente per vivere lì. I primi tempi non sono sempre stati facili: il piacere adrenalinico del cambio si scontra spesso con nuove realtà a livello linguistico, di legislazione contrattuale con cui bisogna fare i conti. Rispetto all'Italia qualcosa si perde e altro si guadagna. Non da meno è il lato degli affetti: nel mio caso l'ambiente di lavoro è stato importantissimo per farmi stare bene come persona creando un equilibrio che mi tiene ancora saldo in questo Paese”.
Francesco Panetta, docente di matematica nato a Marconia, frazione di Pisticci (Matera) è arrivato attualmente vive a Valparaiso, dove insegna alla Scuola Italiana paritaria “Arturo Dell’Oro” intitolata a un giovane italo- cileno, eroe della Prima Guerra Mondiale. Dopo la laurea e dopo l'esperienza di Erasmus nel Regno Unito ha accettato di insegnare prima in Turchia per poi scegliere infine la destinazione Cile.
“La Turchia è un Paese dove ho vissuto gli anni della gioventù: tutto era nuovo a cominciare dal percepire uno stipendio per svolgere la professione che amo. Terminata l'esperienza in Turchia, nell'arco di un paio di mesi ho deciso di accettare un'offerta lavorava in Cile dove ad accogliermi c'è stata tanta bella gente. Dodici anni fa il flusso migratorio qui in Cile non era cosi intenso come al giorno d'oggi. Sono stato ricevuto con grande amore, affetto, rispetto; la bellissima accoglienza ha fatto sì che restassi anno dopo anno. Immaginavo il Cile un paese molto più povero, con costi più contenuti ma in realtà Cile ha due facce contrapposte: la casta dei pochissimi super ricchi e la casta della media borghesia che spesso stenta ad arrivare a fine mese”
Fortemente legato all'Italia, Francesco Panetta lavora con il sostegno incondizionato degli italo-cileni ed è un instancabile promotore della cultura italiana con i suoi studenti attraverso una progettualità che permette loro di conoscere lo stile di vita italiano.
“Senza dubbio a livello professionale posso esprimere il mio essere italiano al cento per cento e sette giorni su sette. Nel tempo libero l'italianità è un po' legata alla curiosità che genera la nostra cultura negli altri, a volte molto caricaturizzata e non proprio moderna. Io lavoro in un contesto immerso nell'italianità. In generale preferisco conoscere gente del posto ma questa mia predilezione non implica che non abbia ottimi rapporti con altri italiani che vivevano qui anche se all'epoca erano pochissimi. Il Cile è un Paese dove la maggior parte delle attività ed associazioni di condensano nella capitale, Santiago, anche se dove vivo ci sono varie associazioni e istituzioni che hanno radici italiane come quella degli immigrati calabresi e i pompieri della Compagnia Cristoforo Colombo nonché la chiesa italiana di San Giovanni Bosco. Senza dubbio le festività, quelle in cui la famiglia si riunisce, sono quelle in cui la nostalgia prende il sopravvento. Mi mancano le processioni religiose che colorano i nostri paesini di mille tradizioni che qui praticamente non esistono. Per fortuna oggi le tecnologie ci avvicinano rispetto al passato: parlo costantemente con mia madre Maria Giovanna Florio che vive a Marconia e tramite reti sociali con i miei amici italiani che sono sparsi un po' per tutta l'Italia”.
Caro Generoso, da tempo che non ci sentiamo.
RispondiEliminaHo letto con molto interesse la pubblicazione su Francesco Panetta.
Complimenti per il tuo prezioso lavoro di difussione l'Italia e gi italiani dovunque... e un grazie speciale a Francesco per avere scelto il Cile per sviluppare il suo lavoro di insegnante.